Anche dalla scienza vengono prove che si pongono sulla stessa linea di pensiero dei post precedenti (ildionisio). A dire il vero, ogni scoperta scientifica di particolare rilevanza porta con sé un cambiamento significativo della visione globale che l'uomo, o meglio, che gli uomini hanno del mondo; ma alcune esprimono bene, più palesemente di altre, il motivo per il quale ad un ampliamento delle categorie e delle prospettive, sia conoscitive che di pensiero, corrisponde il vero cambiamento della percezione e dell'interpretazione che ogni essere umano ha della sua persona, della sua vita e della società.
Il mondo esiste, e questo è un dato di fatta, ma la nostra capacità di vederlo dipende dalla nostra possibilità di saper vedere e questa è legata al possesso di categorie interpretative che sono dal mio punto di vista soggettive, infinite e necessarie.
Il mondo esiste, e questo è un dato di fatta, ma la nostra capacità di vederlo dipende dalla nostra possibilità di saper vedere e questa è legata al possesso di categorie interpretative che sono dal mio punto di vista soggettive, infinite e necessarie.
L'esistenza dei neuroni specchio è una conoscenza dimostrata dagli anni novanta, prima non si aveva la minima idea che il nostro sistema nervoso potesse essere costituito anche da sistemi di neuroni che funzionano, come si usa dire, a specchio. A specchio, cioè, si attivano sia se si osservano azioni che se si compiono azioni, si attivano sia nell'autore che nell'osservatore della stessa azione.
Scoperti prima nel sistema nervoso delle scimmie, (per il resto non dico nulla ma rimando a Wikipedia), i neuroni specchio ci danno la conferme che il nostro cervello lavora moltissimo non solo attivamente ma anche retroattivamente, interpretando in maniera velocissima informazioni provenienti dall'esterno e creando risposte comportamentali parallele ad esse e condizionate da esse. Inoltre la risposta che diamo condiziona l'interpretazione degli altri e le relative azioni, generando un circuito intrapersonale continuo e senza salti.
Le potenzialità della ricerca sui neuroni specchio sono ancora tante e molte strade sono ancora inesplorate. Si può pensare ad un legame tra l'attività dei neuroni e la nostra capacità linguistica, oppure si può pensare all'attività codificativa dei neuroni in rapporto alla nostra capacità di predire comportamenti ed intenzioni future, e ancora si potrebbe valutare l'impatto sociale prodotto dall'azione dei neuroni.
Quel che mi interessa evidenziare, al di là dei possibili sviluppi che possono avere tutti gli studi incentrati su queste entità e sul loro modo di agire per condizionare la nostra vita, è che l'ampliamento di visuale che otteniamo con una simile conoscenza ci permette di relativizzare ulteriormente quelle che noi crediamo essere le verità assolute. Sé affermiamo che il nostro comportamento è condizionato dal comportamento degli altri, non possiamo esimerci dall'affermare che anche i nostri pensieri sono condizionati dalla presenza degli altri. Sé vedo il reale in questo modo, è anche perché altri mi condizionano e fanno in modo che la mia visuale sia questa e non un'altra. Ma se la mia visuale è condizionata dagli altri, non posso dire che sia la mia visuale e non la somma di tutti i fattori che condizionano la mia visuale. Sé la mia visione è questa ed è in quanto tale unica e specifica, il condizionamento che subisco dagli altri lavora proprio a creare questa visione, ma nello stesso tempo offre uno spiraglio per ampliare le categorie specifiche che consentono la mia visione anche alle infinite visioni che hanno gli altri e che sono diverse dalla mia ed anche alle categorie in certo modo sottese a queste visioni altre anche esse diverse dalle mie.
Le potenzialità della ricerca sui neuroni specchio sono ancora tante e molte strade sono ancora inesplorate. Si può pensare ad un legame tra l'attività dei neuroni e la nostra capacità linguistica, oppure si può pensare all'attività codificativa dei neuroni in rapporto alla nostra capacità di predire comportamenti ed intenzioni future, e ancora si potrebbe valutare l'impatto sociale prodotto dall'azione dei neuroni.
Quel che mi interessa evidenziare, al di là dei possibili sviluppi che possono avere tutti gli studi incentrati su queste entità e sul loro modo di agire per condizionare la nostra vita, è che l'ampliamento di visuale che otteniamo con una simile conoscenza ci permette di relativizzare ulteriormente quelle che noi crediamo essere le verità assolute. Sé affermiamo che il nostro comportamento è condizionato dal comportamento degli altri, non possiamo esimerci dall'affermare che anche i nostri pensieri sono condizionati dalla presenza degli altri. Sé vedo il reale in questo modo, è anche perché altri mi condizionano e fanno in modo che la mia visuale sia questa e non un'altra. Ma se la mia visuale è condizionata dagli altri, non posso dire che sia la mia visuale e non la somma di tutti i fattori che condizionano la mia visuale. Sé la mia visione è questa ed è in quanto tale unica e specifica, il condizionamento che subisco dagli altri lavora proprio a creare questa visione, ma nello stesso tempo offre uno spiraglio per ampliare le categorie specifiche che consentono la mia visione anche alle infinite visioni che hanno gli altri e che sono diverse dalla mia ed anche alle categorie in certo modo sottese a queste visioni altre anche esse diverse dalle mie.


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