mercoledì 10 ottobre 2012

Positivismo Sociale ed Evoluzionistico.


Il Positivismo è un movimento filosofico e culturale che nasce in Francia nella prima metà dell'Ottocento per poi diffondersi in tutta Europa nella seconda metà dello stesso secolo. Esso appare caratterizzato da una Celebrazione della Scienza vista come l'Unica Conoscenza possibile il cui Metodo può dare certezza alle nostre affermazioni. Da questo punto di vista si capisce sia perché, per questi pensatori, ogni ricorso a cause o principi Metafisici non accessibili al metodo della scienza sia privo di valore, sia perché il metodo della scienza deve essere esteso a Tutti i Campi dell'Attività umana, compresi quelli che riguardano direttamente l'Uomo e la Società.
Per i Positivisti, la filosofia coincide con l'enunciazione dei Saperi Comuni alle Varie Scienze, un'enunciazione che tende a coordinare i risultati delle singole scienze al fine di ottenere una conoscenza unificata. Il Progresso della Scienza è anche la base su cui fondare la Riorganizzazione della Vita Sociale e per evidenziare la sua Progressività intrinseca.
Parlando di Positivismo dobbiamo dividere una prima fase, che prende il via a partire dai primi dell'Ottocento e dagli anni della Restaurazione; essa si propone il superamento di una crisi socio-politica e culturale. E una seconda fase, iniziata con la seconda metà dell'Ottocento, in cui il Positivismo si presenta come riflesso e stimolo di un processo in atto; in questi anni il positivismo diventa anche la filosofia egemone in Europa.
Il decollo del sistema Industriale, della Scienza e della Tecnica, determina in questi anni un clima di totale fiducia nelle forze dell'uomo e nella scienza; un Ottimismo che si traduce in un vero e proprio Culto del Pensiero Scientifico e Tecnico, questo specie nel secondo periodo caratterizzato storicamente dalla Rivoluzione Industriale e dal consolidamento del potere della Borghesia Liberale che nel positivismo vede l'ideologia più idonea ad una classe capitalistica.
Oggi si distinguono per necessità didattiche i vari Positivisti per contesti nazionali, evidenziando, però, la diversa atmosfera culturale entro cui si collocano le filosofie della prima e della seconda fase. Si parla in genere di Positivismo Sociale (Saint-Simon, Comte, Stuart Mill) e di Positivismo Evoluzionistico (nato dalle teorie di Darwin e rappresentato da Spencer e Ardigò). Sottolineo ancora una volta come la prima fase di questo movimento veda nella scienza uno strumento per il superamento della crisi moderna e un mezzo di rigenerazione dell'umanità, e la seconda fase che inizia quando Darwin elabora il concetto di Evoluzione naturale e che assume questo concetto come categoria interpretativa universale valida per tutti gli ambiti di azione umana.
I temi fondamentali del Positivismo Sociale sono già presenti nell'opera “Industria” di Saint-Simon (1760-1825); qui viene mostrata quell'idea di Storia che accomuna tutti positivisti del primo periodo, ossia l'idea della storia come Processo Necessario e Continuo, retto da una Legge Generale che determina la successione delle epoche.
Il vero fondatore del Positivismo Sociale è Comte (1798-1857) autore di molti testi tra cui un “Corso di filosofia positiva” e un “Sistema di politica positiva o Trattato di sociologia che istituisce la religione dell'umanità”. Egli, però, è ricordato soprattutto per aver elaborato il manifesto del Positivismo Sociale “Discorso sullo spirito positivo”.
La scoperta che Comte definisce il suo più grande successo è la Legge dei Tre Stadi; secondo questa ogni branca della conoscenza umana passa per tre stadi teorici differenti: quello Teologico e Fittizio, in cui lo spirito umano si immagina la natura e i fenomeni come prodotto di Agenti Soprannaturali. Quello Metafisico, in cui gli agenti soprannaturali dello stadio precedente si trasformano in Forze Astratte. E, in fine, quello Positivo, in cui lo Spirito Umano abbandona la pretesa di giungere a Nozioni Assolute e alle Cause Intime dei Fenomeni, per applicarsi unicamente a scoprire, mediante il ragionamento e l'osservazione, le leggi effettive e le relazioni che regolano i fenomeni. Tra i tre stadi esiste un Rapporto di Successione Necessario, il primo stadio è il punto di partenza mentre il terzo è quello Fisso e Definitivo.
I tre differenti modi di interpretare il reale, nella società attuale, sussistono parallelamente e in una situazione simile risulta impossibile riorganizzare la società. Per ottenere questo risultato secondo Comte bisogna elaborare una Scala Enciclopedica delle Scienze che mostri, secondo l'ordine della Complessità Crescente, il momento in cui le varie scienze sono entrate nella fase positiva.
L'Enciclopedia delle Scienze proposta da Comte presenta la gerarchia di Matematica, Astronomia, Fisica, Chimica, Biologia e Sociologia. La Sociologia è la Scienza alla quale tutte le altre sono Subordinate ed il suo compito specifico è quello di Liberare l'Umanità dalla sua tendenza alla dissoluzione per condurla verso una Nuova Organizzazione. A tal fine la Sociologia concepisce i Fenomeni Sociali come Soggetti a Leggi Naturali che ne rendono Possibile la Previsione.
La Sociologia, o fisica Sociale, è divisa da Comte in: Statica Sociale, che mette in luce l'Ordine e le Relazioni Necessarie che intercorrono tra le varie parti del sistema sociale; e Dinamica Sociale, la cui idea fondante è quella di Progresso, ovvero di uno Sviluppo Continuo e Graduale dell'umanità verso una Perfezione Conoscitiva e Pratica sempre Maggiore.
La Scienza, in questo contesto, è lo studio della Natura che ci conduce alla conoscenza delle Leggi dei Fenomeni e con esse ci dà la base razionale per un'azione dell'uomo sulla natura stessa. Solo Conoscendo le Leggi possiamo Piegare i Fenomeni a Nostro Vantaggio. La Legge permette la Previsione e questa guida l'Azione dell'uomo sulla natura (Scienza donde previsione, previsione donde azione).
Comte introduce anche il concetto di Grande essere che però non si identifica con Dio ma con l'Umanità, intesa come l'Insieme degli Esseri Passati, Futuri e Presenti che concorrono Liberamente a Perfezionare l'ordine universale. Viene, così, messa in luce anche la Saggezza e la Provvidenza del Grande Essere, questi ha saputo svilupparsi gradualmente nelle sue età primitive (teologica e metafisica) per poi giungere all'età Positiva, ossia alla piena maturità. L'umanità rappresenta quindi la Tradizione Divinizzata.
La prima fase del Positivismo vede in Inghilterra le figure di Ricardo, Malthus, Bentham e James Mill; generalmente questi pensatori sono indicati con il termine di Utilitaristi, intendendo con ciò che la loro particolare speculazione positivista, a differenza di quella francese, istituisce un legame più stretto con la riflessione Economica e Politica, un legame basato proprio sul concetto di Utilità.
In Inghilterra c'è però anche un'altra figura di positivismo incarnata dalla personalità di Stuart Mill, questi unisce la riflessione Utilitarista a quella Morale finendo, così, per ottenere un Positivismo Etico che non porta a Nessuna Dogmatizzazione dei risultati della Scienza, ma evidenzia come la Legge, specie quella giuridica e sociale oltre che morale, sia una Necessità Intrinseca della Natura. In altre parole, è la Naturalità delle Azioni Sociali che ci consente di studiare la loro Scientificità e così la loro Prevedibilità. Il fare, infatti, è sempre frutto di determinati presupposti e segue anche esso la legge della causalità.
In Italia il maggior esponente del Positivismo Sociale è Carlo Cattaneo.
L'altro indirizzo del Positivismo è quello Evoluzionistico, la sua tesi basilare è quella che vede nell'evoluzione progressiva la manifestazione di una realtà infinita. Il concetto di evoluzione cui questi pensatori si richiamano è preso dalle teorie di Lamarck, ma soprattutto dalla teoria di Darwin sull'evoluzione e sulla Selezione Naturale. Darwin, infatti, nel suo “Origine della specie”, sottolinea come nella lotta per la sopravvivenza siano favoriti gli individui che hanno caratteri di adattamento più sviluppati, solo questi, infatti, riusciranno a sopravvivere e riprodursi, lasciando i caratteri più adatti alla sopravvivenza in eredità alle generazioni future.
Elaborare la Dottrina del Progresso Universale e mettere in luce l'Infinito Valore di questo, fu il compito che Spencer (1820) affida alla sua speculazione, riassunta dai suoi capolavori “Sistema di filosofia sintetica” e “Primi principi”. Secondo Spencer il Progresso e l'Evoluzione, in qualsiasi ambito, umano e non, è un fatto Universale e Cosmico che mostra in quanto tale il suo carattere Divino.
Religione e Scienza hanno un presupposto comune, l'Inconoscibilità della loro Verità più Generale; la Religione richiama l'uomo al mistero di questa causa ultima, mentre la Scienza estende la conoscenza dei fenomeni fino a giungere alla Generalità Assoluta del Fenomeno Ultimo e Inconoscibile.
Secondo Spencer, la filosofia è la conoscenza nel suo più alto grado di generalità; essa utilizza i principi più generali cui è giunta la scienza, presentandosi come Teoria dell'Evoluzione e mostrando come la Legge dell'Evoluzione, quella legge che si basa sui principi generalissimi della scienza (come l'indistruttibilità della materia, la continuità del movimento e la persistenza della forza), sia la Legge che regola la vita.
La Prima Legge dell'Evoluzione è che essa è passaggio da una forma meno coerente ad una forma più coerente, dall'omogeneo all'eterogeneo (come un essere pluricellulare omogeneo passa ad un organismo che presenta diversità di organi ed è quindi eterogeneo), dall'indefinito al finito. L'Evoluzione è anche una Legge Necessaria che si ispira ad una visione Globale e Ottimistica.
Particolare nella visione di Spencer è il ruolo della Sociologia, il suo compito è determinare le leggi dell'Evoluzione Super-Organica, e a tal fine considera la società come un organismo vivente. Lo Sviluppo Sociale, secondo Spencer, deve essere lasciato nelle mani di quella Forza spontanea che lo presiede e lo muove verso il Progresso.
Naturalmente anche l'Etica di Spencer è Evoluzionistica. L'evoluzione sociale fornisce all'individuo un A Priori Sociale cui richiamarsi per l'Azione futura. Dato che però l'Evoluzione è sinonimo di Adattamento alle condizioni di vita, non può esistere ché una Morale dell'Utilità Individuale secondo cui, chi meglio si adatta alla vita, oltre a vivere meglio, raggiunge un grado maggiore di Piacere e di Felicità.
Il Positivismo Evoluzionistico ha in Italia la sua figura di maggior interesse in Roberto Ardigò (1828). in generale la sua teoria filosofica coincide grossomodo con quella di Spencer, tranne che per l'idea di Inconoscibile che in Ardigò si trasforma nell'idea dell'Ancor-Non-Noto e che in quanto non noto Sollecita alla Ricerca. Questa è l'Idea di Evoluzione così come vista da Ardigò, il passaggio dall'indistinto al distinto, un passaggio che avviene necessariamente e incessantemente.

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