mercoledì 10 ottobre 2012

Il Romanticismo.


Con il termine Romanticismo si indica il movimento filosofico, letterario, artistico e culturale che, nato in Germania negli ultimi anni del XVIII secolo, ha poi trovato la sua massima fioritura in tutta Europa nei primi anni dell'Ottocento.
Il Romanticismo tende ad identificarsi in una sorta di temperie o atmosfera storica e culturale che si riflette nella letteratura come nella filosofia, nella politica come nell'arte e in tutte le altre manifestazioni e attività umane. La sua nascita è connessa a determinate condizioni storiche e politiche come il Fallimento della Rivoluzione, il Cesarismo Napoleonico, la Restaurazione, i Moti Nazionali e si la sua diffusione coinvolge rapidamente tutti i paesi europei, anche se con debite differenze.
Nonostante gli infiniti volti, questo movimento presenta alcune tendenze di fondo comuni e tipiche. Siccome la Germania risulta l'anima del romanticismo europeo, specie filosofico, ci soffermeremo soprattutto sull'analisi del Romanticismo Tedesco, accennando in seguito allo sviluppo che esso ebbe nelle altre nazioni.
Storicamente il romanticismo tedesco nasce a Jena e vede i suoi primi esponenti e propugnatori nei fratelli Schlegel, in Schelling, in Novalis, in Holderlin, in Schleiermacher e in Tieck. Il Circolo di Jena visse fino al 1804, ma le sue idee si diffusero anche dopo la sua fine in tutta la Germania.
I romantici, nonostante la varietà delle loro opinioni, sono tutti sostanzialmente d'accordo nel respingere la Ragione così come essa era stata dipinta dagli Illuministi, specie da Kant. Il Romanticismo nasce proprio dal ripudio di quella Ragione che era divenuta la bandiera dell'Illuminismo e il suo privilegiato strumento interpretativo del mondo. Messa da parte la Ragione Empiristico-Scientifica, i Romantici cercano altre strade di accesso alla realtà e all'infinito.
Una di queste strade è l'Esaltazione del Sentimento, visto come Ebrezza Indefinita di Emozioni in cui Palpita la Vita stessa, al di là delle strettoie della ragione. L'esaltazione del sentimento procede parallelamente con il Culto dell'Arte, vista come Porta Aurorale della Conoscenza. L'arte è ciò che anticipa e segue il discorso logico, essa giunge dove la ragione non può arrivare; il Poeta, in questo contesto, diviene l'Esploratore dell'Invisibile che ha la facoltà di giungere dove la ragione logica deve per forza di cose fermarsi. Schelling, ad esempio, giungerà ad affermare che l'Universo è un'Opera d'Arte dell'Assoluto, evidenziando quello che è un principio comune a molti romantici e cioè che l'Arte è la principale chiave di lettura della Realtà ed in essa si possono rintracciare i principali attributi di Dio, che sono Infinità e Creatività.
Accanto all'arte, un'altra esperienza decisiva dei romantici è stata la Religione, vista anch'essa come via di accesso privilegiata al reale e come Sapere Indeterminato che, andando oltre i confini della ragione illuministico-kantiana, riesce a cogliere il Tutto nelle Parti, l'Assoluto nel Relativo, il Necessario nel Contingente, l'Unità nella Molteplicità, l'Eterno nel Tempo.
La caratteristica di base del Romanticismo è quindi quest'incessante Anelito all'Infinito. Contrariamente a Kant che aveva costruito una filosofia del Finito, i Romantici cercano ovunque l'Oltre-Limite, ovvero ciò che rifugge dai contorni definiti e che si sottrae alle leggi dell'ordine e della misura. L'Infinito si qualifica, quindi, come il protagonista dell'universo culturale romantico.
Tutti d'accordo nell'assegnare all'Infinito questo ruolo primario, i romantici si differenziano, invece, per il Diverso Modo di Intendere l'Infinito stesso e per i diversi modi di concepire i rapporti che questo ha con il Finito, e cioè con la Natura, con l'Uomo e con la Storia.
Il modello più caratteristico per comprendere la visione romantica del rapporto tra l'Infinito e il Finito è quello Panteistico che vede il Finito come Realizzazione vivente dell'Infinito; si ha dunque un Panteismo naturalistico, che identifica l'infinito con il ciclo eterno della Natura, e un Panteismo Idealistico, che identifica l'infinito con lo Spirito, ovvero con l'Umanità stessa.
Il modello Panteistico, però, non è l'unica visione dell'universo che ispira questi pensatori; tra i Romantici troviamo anche una corrente di intellettuali che istituiscono tra il Finito e l'Infinito una differenza sostanziale. Il Finito, secondo questa prospettiva, non è più la realizzazione vivente dell'infinito ma soltanto una sua Manifestazione Più O Meno Adeguata. Da questa posizione si giunge ad una sorta di Trascendentalismo o di Teismo che ammette la Trascendenza dell'Infinito rispetto al Finito e considera l'Infinito come un Dio che è Al Di Là delle sue manifestazioni Mondane.
Altro concetto romantico è quello della Vita Come Inquietudine, aspirazione o brama; i Romantici, infatti, ritengono che l'Uomo si Preda di un Demone dell'Infinito che fa si che l'uomo, mai pago del Finito, tenda sempre a Trascendere i suoi orizzonti (Il Faust di Goethe è un esempio evidente di questo desiderio di Infinità).
La Tensione verso l'Assoluto e l'Infinito si accompagna a quelle tendenze tipiche di questo movimento che sono l'Ironia e il Titanismo, la tendenza all'Evasione e l'Amore per l'Eccezionale.
Altro tema ricorrente nella letteratura romantica è quello dell'Immediatezza Felice o dell'Armonia Perduta, secondo cui l'uomo si sarebbe Allontanato da una situazione Originaria di Contatto e Fusione con la Natura, separandosi così dal Fondamento Ontologico del suo Essere e rendendosi in questo modo un'entità felice e Inautentica.
Dalla filosofia e specificamente dall'Idealismo scaturisce, invece, la romantica nozione dell'Uomo come Spirito. Con l'utilizzo del termine Spirito si intese sostanzialmente l'Uomo come Attività Infinita ed Inesauribile che si Autocostituisce Liberamente; in questo contesto l'Uomo È Spirito perché è l'unico Soggetto capace di dare Senso al suo Oggetto, che è la Natura.
L'Amore costituisce un altro tema romantico per eccellenza su cui si sono interrogati poeti e filosofi; esso appare come l'Estasi suprema dotata della caratteristica della Globalità, dell'Unità della Molteplicità e della Metafisicità. L'Amore, pur rivolgendosi a cose e creature Finite, in realtà è per i romantici una Manifestazione e una cifra dell'Assoluto; nell'Amore l'Assoluto non è cercato ma, in parte, già Realizzato e Posseduto.
La cultura romantica tende a dare anche una particolare visione della Storia che, in opposizione alla cultura illuministica che faceva dell'uomo l'unico soggetto della storia, tende ad identificare il soggetto della storia con la Provvidenza. La Storia, quindi, appare come il prodotto di un Soggetto Provvidenziale Assoluto, che si viene progressivamente realizzando nella molteplicità degli avvenimenti e che costituisce il momento Unificatore e totalizzante di questi. Ogni momento della Storia costituisce un anello necessario di una catena processuale complessivamente Positiva. Le Singole Epoche hanno ogni una una specifica Ragione d'Essere in relazione alla Totalità della Storia, e, in quanto tali, si sottraggono ad ogni giudizio critico e comparativo.
Connessa con lo storicismo della filosofia romantica è la riflessione Politica di questo periodo che, anche se in un primo momento assume carattere Rivoluzionario, Individualistico ed Antistatalistico, finisce, in una seconda fase, per assumere schemi politici sempre più Statalistici e Conservatori, nella convinzione che l'Individuo sia tale soltanto all'interno di una Comunità Storica Sovrapersonale, che spesso finirà per identificarsi con l'Autorità.
Per concludere l'analisi dei principali aspetti del romanticismo tedesco, analizzo il concetto di Natura, l'amore e il fascino che per essa provano i romantici costituiscono uno dei temi più caratteristici del movimento. Si perviene ad una Filosofia della Natura Organicistica, che vede la Natura come una Totalità Organizzata nella quale le parti vivono solo in relazione al tutto. Una concezione della Natura Energetico-Vitalistica, in cui la Natura si presenta come Forza Dinamica, Vivente ed Animata. Una concezione Finalistica che presenta la Natura come realtà strutturata secondo determinati scopi, sia immanenti che trascendenti. Ma anche una concezione della Natura Spiritualistica e Dialettica, secondo cui la Natura oltre ad essere un ché di Spirituale risulta anche organizzata secondo coppie di forze opposte che costituiscono un'Unità Dinamica.
Anche negli altri paesi europei si svilupperà il Romanticismo e, tenendo presente le caratteristiche basilari presentate nei riguardi del romanticismo tedesco, si può passare ad una veloce rassegna dei manifesti delle specifiche nazioni e all'elencazione dei principali rappresentanti.
La data ufficiale per l'inizio del Romanticismo Inglese è il 1789, anno della pubblicazione del Manifesto Romantico rappresentato dall'“Introduzione” di Wordsworth alle “Lyrical ballads” composte in collaborazione con Coleridge. Tra i suoi esponenti ricordo Byron (1788), Keats (1795), Scott (1771) e Austen (1775).
In Francia la nuova moda romantica è lanciata da Madame de Stael (1766) con la sua famosa opera “De Alemagne”. Posteriore a quello inglese e tedesco, il romanticismo francese si costituisce piuttosto tardi, soltanto nel 1827, abbiamo la pubblicazione della “Prefazione” di Victor Hugo al suo dramma “Cromwell”, prefazione che suole essere considerata come il Manifesto del romanticismo francese. Tra i suoi esponenti di spicco si ricordano de Lamartin, de Vigny, de Musset, Stendhal, de Balzac e Sand.
Tramite Madame de Stael, la nuova corrente arriva anche in Italia e trova nella “Lettera semiseria” di Berchet il suo primo Manifesto. Massimo esponente del Romanticismo Letterario Italiano è Manzoni, ma si sottolineano anche le riflessioni di Gioberti e Mazzini.
Importante è evidenziare, però, che il romanticismo letterario europeo ha uno spessore teorico assai più limitato di quello tedesco e appare meno intriso di temi filosofici e metafisici.

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