Il Marxismo è una teoria
politica e sociale che si sviluppa a partire dalle idee di Karl Marx
(1818-1883), egli è autore di molti testi e articoli tra i quali:
“Critica della filosofia del diritto di Hegel”, “Manoscritti
economico-filosofici”, “L'ideologia tedesca”, “Manifesto del
partito comunista” (1848), “Per la critica dell'economia
politica”, “Il capitale”(primo, secondo e terzo libro
rispettivamente del 1867, 1885, 1894).
Il primo contrassegno del
pensiero di Marx è il suo porsi come analisi Globale della Società
e della Storia, analisi che vuole abbracciare l'intero mondo nella
molteplicità delle sue espressioni. Altra caratteristica da
sottolineare, è lo stretto legame che esiste tra Marxismo e Prassi,
legame che trasforma questa interpretazione dell'uomo e del mondo in
un vero e proprio stimolo all'impegno pratico di trasformazione
Rivoluzionaria. L'incontro tra reale e razionale che Hegel aveva solo
pensato, in Marx si trasforma in input pratico finalizzato alla
rivoluzione.
La vicinanza di Marx ad
Hegel è evidente, ma più evidente ancora è la distanza che si
instaura tra i due sistemi. Marx, infatti, critica Hegel perché dal
suo punto di vista egli non ha fatto altro che trasformare la realtà
in manifestazione necessaria dello spirito, ma tale trasformazione è
possibile, secondo Marx, soltanto se si capovolge il rapporto tra
soggetto e predicato. L'Idealismo vede erroneamente nel concreto la
manifestazione dell'astratto; Hegel Crea il concetto di Spirito
partendo dalla Realtà, ma alla fine, fa della Realtà una
Manifestazione dello Spirito. Secondo Marx, Contro questo
Capovolgimento Idealistico, bisogna riportare l'uomo con i piedi per
terra, ovvero bisogna RiCapovolgere il rapporto che il Soggetto,
l'uomo, instaura con la Realtà.
Alla base della
speculazione di Marx vi è una dura Critica della società
Capitalistica e dell'Economia Borghese, critica che apre al tentativo
di spiegare la verità della storia da un punto di vista obbiettivo.
Tale spiegazione dovrà prima di tutto rispondere alla domanda: che
cosa è l'umanità? Per Marx, essa è in primis una specie evoluta,
composta da individui associati che lottano per la sopravvivenza.
Quindi, la Storia è primariamente un Processo Materiale fondato
sulla Dialettica Bisogno-Soddisfacimento. Inoltre, gli uomini si
differenziano dagli animali perché hanno la capacità di Produrre i
propri mezzi di sostentamento con il Lavoro.
Nell'ambito della
Produzione Sociale dell'Esistenza, ovvero della Storia, bisogna
distinguere Forze Produttive e Rapporti di Produzione. L'insieme dei
Rapporti di Produzione costituisce ciò che Marx definisce Struttura
della Società. Su di questa si fonda la Sovra-Struttura, ovvero
l'insieme delle forze politiche, delle dottrine etiche e artistiche,
delle credenze religiose e filosofiche, che sono nient'altro che
Espressione dei Rapporti di Produzione, ovvero della Struttura. Su
questa concezione si basa ilo Materialismo Storico, ovvero il
convincimento che la Storia è mossa da forze Economiche e Sociali.
Forze Produttive e Rapporti di Produzione sono la Legge della Storia,
la molla per il suo Divenire (e non viceversa come era sostenuto
dagli idealisti).
Secondo Marx, i Rapporti
di Produzione si reggono solo finché Favoriscono le Forze di
Produzione, e, data la tendenza statica dei rapporti, si creano
sempre dei periodi di Rivoluzione in cui una classe oppressa si
scontra con la classe dominante. Marx distingue quattro periodi della
formazione economica della società (Asiatica, Antica, Feudale e
Borghese) ma è al periodo borghese che dedica una trattazione
dettagliatissima.
La Borghesia, a
differenza delle classi che hanno dominato nel passato e che
tendevano semplicemente alla conservazione statica dei rapporti di
produzione, esiste soltanto se Rivoluziona Continuamente i suoi
Strumenti di Produzione e i Rapporti Sociali che essi determinano.
Facendo questo, però, si arriva ad un punto in cui la Borghesia non
riesce più a controllare le forze produttive, che, divenute sempre
più sociali, si ribellano ai vecchi Rapporti di Proprietà e di
Produzione, dando inizio alla Rivoluzione. Il Soggetto di questa
Svolta sarà il Proletariato che, essendo oppresso dalla Società
Borghese, non può fare a meno di mettere in campo una dura Lotta di
Classe per liberarsi della Borghesia stessa e per appropriarsi dei
Mezzi di Produzione.
Secondo Marx, quindi, la
Storia della Società Borghese , ma anche la Storia in Generale, è
Storia di Lotte di Classi.
Il “Capitale” si
propone di mettere in luce i meccanismi che regolano la Struttura
della Società Borghese. Questa presenta in sé stessa delle
Contraddizioni Strutturali che pongono le basi per il suo fine e per
il suo superamento. La caratteristica del Modo di Produzione
Capitalistico è di essere Produzione Generalizzata di Merce. La
Merce è un'entità che ha Valore d'Uso (Utilità) e un Valore di
Scambio (Valore=Lavoro).
Il Capitalismo ha la caratteristica di vedere la Merce Non più
Finalizzata al Consumo ma finalizzata all'Accumulazione di Denaro;
per esso non vale il ciclo Merce-Denaro-Merce utilizzato dalle
Società Pre-Borghesi, ma si impone il ciclo Denaro-Merce-Più
Denaro. Un Soggetto, il Capitalista investe del Denaro in Merce per
ottenere Più Denaro.
Il cosi detto Plus-Valore
deriva dal medesimo modello capitalistico che ha la possibilità di
Comprare e Usare una Merce Particolare, l'Uomo, questa merce ha come
caratteristica quella di Produrre Valore. Il Plus-Valore discende dal
Plus-Lavoro dell'Operaio ed è il Lavoro da lui Gratuitamente offerto
al Capitalista. Tutto questo è possibile solo perché il Capitalista
Dispone dei Mezzi di Produzione.
Non è questo il luogo
per analizzare concetti specifici del Marxismo come Capitale
Variabile, Capitale Costante, Saggio del Plus-Valore e Saggio di
Profitto; basta sottolineare come Fine Strutturale e Immanente del
Capitalismo è Ottenere la Maggiore quantità possibile di
Plus-Valore.
La Necessità intrinseca
al capitalismo di un Continuo Rinnovamento Tecnologico genera la
Caduta Tendenziale del Saggio di Profitto; questo, essendo la
risultante della divisione tra il Plus-Valore e i due tipi di
Capitale (Costante e Variabile), all'Aumento del Capitale Costante,
risulta diminuito. Marx considera la Legge della Caduta Tendenziale
del Saggio di Profitto come il vero tallone di Achille del sistema
capitalistico.
Sommandosi ai fenomeni
dell'Anarchia Produttiva, della Concorrenza e della Crisi, il Calo
del Saggio di Profitto finisce per produrre quella tendenza, più
distinta nel Capitalismo Industriale Avanzato, alla Scissione della
Società in Due Classi Antagoniste, una Minoranza Industriale sempre
più selettiva e potente e una sempre più grande Maggioranza
Proletaria sfruttata e povera.
La Contraddizione Insita
nella società Borghese è la base su cui poggia la Rivoluzione del
Proletariato, che tende ad attuare il Passaggio dal Capitalismo al
Comunismo. Il Proletariato appare investito di una missione
Storica-Universale; esso cancellando la Proprietà Privata e la
Divisione del Lavoro, creerà un Mondo Nuovo, senza distinzione di
classe e con Mezzi di Produzione Socialmente Condivisi. Lo Stato
Borghese non è che la Sovrastruttura di una società dominata dagli
interessi della Borghesia e dalla Struttura dei Rapporti di
Produzione Capitalistici; questi stessi rapporti hanno nelle loro
leggi il seme della rivoluzione proletaria che trasforma la Lotta di
Classe prima in Dittatura del Proletariato, poi in Assenza di Classi
e parallelo Deperimento dello Stato.
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