mercoledì 10 ottobre 2012

Il Marxismo e Marx.


Il Marxismo è una teoria politica e sociale che si sviluppa a partire dalle idee di Karl Marx (1818-1883), egli è autore di molti testi e articoli tra i quali: “Critica della filosofia del diritto di Hegel”, “Manoscritti economico-filosofici”, “L'ideologia tedesca”, “Manifesto del partito comunista” (1848), “Per la critica dell'economia politica”, “Il capitale”(primo, secondo e terzo libro rispettivamente del 1867, 1885, 1894).
Il primo contrassegno del pensiero di Marx è il suo porsi come analisi Globale della Società e della Storia, analisi che vuole abbracciare l'intero mondo nella molteplicità delle sue espressioni. Altra caratteristica da sottolineare, è lo stretto legame che esiste tra Marxismo e Prassi, legame che trasforma questa interpretazione dell'uomo e del mondo in un vero e proprio stimolo all'impegno pratico di trasformazione Rivoluzionaria. L'incontro tra reale e razionale che Hegel aveva solo pensato, in Marx si trasforma in input pratico finalizzato alla rivoluzione.
La vicinanza di Marx ad Hegel è evidente, ma più evidente ancora è la distanza che si instaura tra i due sistemi. Marx, infatti, critica Hegel perché dal suo punto di vista egli non ha fatto altro che trasformare la realtà in manifestazione necessaria dello spirito, ma tale trasformazione è possibile, secondo Marx, soltanto se si capovolge il rapporto tra soggetto e predicato. L'Idealismo vede erroneamente nel concreto la manifestazione dell'astratto; Hegel Crea il concetto di Spirito partendo dalla Realtà, ma alla fine, fa della Realtà una Manifestazione dello Spirito. Secondo Marx, Contro questo Capovolgimento Idealistico, bisogna riportare l'uomo con i piedi per terra, ovvero bisogna RiCapovolgere il rapporto che il Soggetto, l'uomo, instaura con la Realtà.
Alla base della speculazione di Marx vi è una dura Critica della società Capitalistica e dell'Economia Borghese, critica che apre al tentativo di spiegare la verità della storia da un punto di vista obbiettivo. Tale spiegazione dovrà prima di tutto rispondere alla domanda: che cosa è l'umanità? Per Marx, essa è in primis una specie evoluta, composta da individui associati che lottano per la sopravvivenza. Quindi, la Storia è primariamente un Processo Materiale fondato sulla Dialettica Bisogno-Soddisfacimento. Inoltre, gli uomini si differenziano dagli animali perché hanno la capacità di Produrre i propri mezzi di sostentamento con il Lavoro.
Nell'ambito della Produzione Sociale dell'Esistenza, ovvero della Storia, bisogna distinguere Forze Produttive e Rapporti di Produzione. L'insieme dei Rapporti di Produzione costituisce ciò che Marx definisce Struttura della Società. Su di questa si fonda la Sovra-Struttura, ovvero l'insieme delle forze politiche, delle dottrine etiche e artistiche, delle credenze religiose e filosofiche, che sono nient'altro che Espressione dei Rapporti di Produzione, ovvero della Struttura. Su questa concezione si basa ilo Materialismo Storico, ovvero il convincimento che la Storia è mossa da forze Economiche e Sociali. Forze Produttive e Rapporti di Produzione sono la Legge della Storia, la molla per il suo Divenire (e non viceversa come era sostenuto dagli idealisti).
Secondo Marx, i Rapporti di Produzione si reggono solo finché Favoriscono le Forze di Produzione, e, data la tendenza statica dei rapporti, si creano sempre dei periodi di Rivoluzione in cui una classe oppressa si scontra con la classe dominante. Marx distingue quattro periodi della formazione economica della società (Asiatica, Antica, Feudale e Borghese) ma è al periodo borghese che dedica una trattazione dettagliatissima.
La Borghesia, a differenza delle classi che hanno dominato nel passato e che tendevano semplicemente alla conservazione statica dei rapporti di produzione, esiste soltanto se Rivoluziona Continuamente i suoi Strumenti di Produzione e i Rapporti Sociali che essi determinano. Facendo questo, però, si arriva ad un punto in cui la Borghesia non riesce più a controllare le forze produttive, che, divenute sempre più sociali, si ribellano ai vecchi Rapporti di Proprietà e di Produzione, dando inizio alla Rivoluzione. Il Soggetto di questa Svolta sarà il Proletariato che, essendo oppresso dalla Società Borghese, non può fare a meno di mettere in campo una dura Lotta di Classe per liberarsi della Borghesia stessa e per appropriarsi dei Mezzi di Produzione.
Secondo Marx, quindi, la Storia della Società Borghese , ma anche la Storia in Generale, è Storia di Lotte di Classi.
Il “Capitale” si propone di mettere in luce i meccanismi che regolano la Struttura della Società Borghese. Questa presenta in sé stessa delle Contraddizioni Strutturali che pongono le basi per il suo fine e per il suo superamento. La caratteristica del Modo di Produzione Capitalistico è di essere Produzione Generalizzata di Merce. La Merce è un'entità che ha Valore d'Uso (Utilità) e un Valore di Scambio (Valore=Lavoro). Il Capitalismo ha la caratteristica di vedere la Merce Non più Finalizzata al Consumo ma finalizzata all'Accumulazione di Denaro; per esso non vale il ciclo Merce-Denaro-Merce utilizzato dalle Società Pre-Borghesi, ma si impone il ciclo Denaro-Merce-Più Denaro. Un Soggetto, il Capitalista investe del Denaro in Merce per ottenere Più Denaro.
Il cosi detto Plus-Valore deriva dal medesimo modello capitalistico che ha la possibilità di Comprare e Usare una Merce Particolare, l'Uomo, questa merce ha come caratteristica quella di Produrre Valore. Il Plus-Valore discende dal Plus-Lavoro dell'Operaio ed è il Lavoro da lui Gratuitamente offerto al Capitalista. Tutto questo è possibile solo perché il Capitalista Dispone dei Mezzi di Produzione.
Non è questo il luogo per analizzare concetti specifici del Marxismo come Capitale Variabile, Capitale Costante, Saggio del Plus-Valore e Saggio di Profitto; basta sottolineare come Fine Strutturale e Immanente del Capitalismo è Ottenere la Maggiore quantità possibile di Plus-Valore.
La Necessità intrinseca al capitalismo di un Continuo Rinnovamento Tecnologico genera la Caduta Tendenziale del Saggio di Profitto; questo, essendo la risultante della divisione tra il Plus-Valore e i due tipi di Capitale (Costante e Variabile), all'Aumento del Capitale Costante, risulta diminuito. Marx considera la Legge della Caduta Tendenziale del Saggio di Profitto come il vero tallone di Achille del sistema capitalistico.
Sommandosi ai fenomeni dell'Anarchia Produttiva, della Concorrenza e della Crisi, il Calo del Saggio di Profitto finisce per produrre quella tendenza, più distinta nel Capitalismo Industriale Avanzato, alla Scissione della Società in Due Classi Antagoniste, una Minoranza Industriale sempre più selettiva e potente e una sempre più grande Maggioranza Proletaria sfruttata e povera.
La Contraddizione Insita nella società Borghese è la base su cui poggia la Rivoluzione del Proletariato, che tende ad attuare il Passaggio dal Capitalismo al Comunismo. Il Proletariato appare investito di una missione Storica-Universale; esso cancellando la Proprietà Privata e la Divisione del Lavoro, creerà un Mondo Nuovo, senza distinzione di classe e con Mezzi di Produzione Socialmente Condivisi. Lo Stato Borghese non è che la Sovrastruttura di una società dominata dagli interessi della Borghesia e dalla Struttura dei Rapporti di Produzione Capitalistici; questi stessi rapporti hanno nelle loro leggi il seme della rivoluzione proletaria che trasforma la Lotta di Classe prima in Dittatura del Proletariato, poi in Assenza di Classi e parallelo Deperimento dello Stato.

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